Chiostro dei Santi Marcellino e Festo (Museo di Paleontologia)

Largo San Marcellino 5. (Apri Mappa)
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Descrizione


Il Chiostro dei Santi Marcellino e Festo è uno dei chiostri monumentali più noti a Napoli. Attualmente vi ha sede il Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università Federico II (ubicata nella omonima via) e del Museo di Paleontologia.
Dal chiostro è possibile anche l'accesso all'omonima chiesa.

La storia del complesso monastico risale all'Alto medioevo: infatti, in un documento del 1º marzo 763 la badessa del monastero dei Santi Marcellino e Pietro cedette al duca di Napoli Stefano II una casa con orto in prossimità della chiesa del monastero. Dopo quattro anni Stefano II fu eletto vescovo e fondò un'altra casa religiosa, dedicata a San Festo, confinante con il monastero di San Marcellino. Il monastero dei Santi Marcellino e Pietro fu oggetto di alcuni interventi, come il rimaneggiamento avvenuto nel IX secolo e la cessione di un quadro da parte dell'arcivescovo di Napoli che probabilmente era stato donato da Basilio II Bulgaroctono.
Nel 1565 il monastero di San Festo venne soppresso a causa delle povertà delle sue rendite e delle vocazioni; inoltre su di esso gravarono anche le leggi del Concilio di Trento in materia di monasteri e religiosi. Nel frattempo anche altri monasteri cittadini si unirono e quello di San Festo si unì al complesso dei Santi Marcellino e Pietro con gravi conseguenze; infatti, alcune monache furono fatte prigioniere e le altre si piegarono alla regola del monastero. Da questo momento in poi il monastero si chiamò dei Santi Marcellino e Festo.
Di conseguenza, con queste nuove acquisizioni furono necessari lavori di ristrutturazione e di espansione, tanto che il 2 agosto 1567 fu iniziata la trasformazione degli ambienti sotto la direzione di Giovanni Vincenzo Della Monica.
Tuttavia, alla fine del Seicento la situazione economica si aggravò causando non pochi problemi strutturali al complesso; ad esempio, le volte dell camere e della chiesa erano quasi pericolanti. Per sollecitare il restauro della chiesa fu necessario l'annuncio della visita del cardinale Francesco Pignatelli. L'opera di ristrutturazione fu avviata ne 1754 sotto la guida di Mario Gioffredo e Luigi Vanvitelli; il primo fu però estromesso dai lavori e pertanto fu il solo Vanvitelli a completare l'opera con la chiusura del lato est del chiostro.
Nel XIX secolo il monastero fu soppresso per divenire dapprima educandato femminile e successivamente in convitto da parte di Gioacchino Murat. Nel 1907 fu trasformato in alcune sedi dell'università, ma la struttura, al fine di renderla idonea alla sua nuova funzione, fu danneggiata a causa dell'aggiunta di un ulteriore corpo di fabbrica.
Il chiostro è a pianta rettangolare su arcate pilastrate, le strutture sono ricoperte da decorazioni in piperno; al centro vi è un giardino decorato con varie fontane. La Sala Capitolare, pavimentata in maioliche da Giuseppe Massa (1750), è oggi sede del Museo di Paleontologia.
Vincenzo Regina, Le chiese di Napoli. Viaggio indimenticabile attraverso la storia artistica, architettonica, letteraria, civile e spiriturale della Napoli sacra, Newton e Compton editore, Napoli 2004.