Isola della Gaiola

Discesa Gaiola. (Apri Mappa)
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Descrizione

L'isola della Gaiola è una delle isole minori di Napoli; è sita dirimpetto alla costa di Posillipo, nel Parco sommerso di Gaiola.

L'isola trae la propria denominazione dalle cavità che costellano la costa di Posillipo (dal latino cavea, ovvero "piccola grotta", e dunque attraverso la forma dialettale "caviola"). In origine la piccola isola fu nota come "Euplea", e fu caratterizzata da un piccolo tempietto dedicato a Venere euploea.
L'isola, come già accennato, è molto vicina alla costa, raggiungibile con poche bracciate di nuoto. Si suppone che, in origine, nient'altro fosse che il prolungamento del promontorio dirimpetto e che sia stata separata artificiosamente solo in un secondo tempo per volere di Lucullo.
Nel XVII secolo vediamo che questo lembo di terra era praticamente cosparso di fabbriche romane; mentre, due secoli dopo, l'isola fungeva da batteria a difesa del golfo. Negli anni venti è stata in funzione una teleferica che collegava l'isola alla terraferma.
All'inizio del XIX secolo, l'isola era abitata da un eremita, soprannominato "Lo Stregone", il quale viveva dell'elemosina dei pescatori. Poco dopo, l'isola vide la costruzione di una villa che la caratterizza ancora oggi. La villa, che nasce in posizione privilegiata, fu anche di proprietà del celebre Norman Douglas, autore della Terra delle Sirene.
La popolazione del luogo, generalmente, non ha mai visto di buon occhio la Gaiola, considerandola una sorta di "isola maledetta", che con la sua bellezza nasconde "sorti inquiete", nomea dovuta alla frequente morte prematura dei suoi proprietari; ad esempio, negli anni venti del 900, appartenne allo svizzero Hans Braun, il quale fu trovato morto e avvolto in un tappeto; di lì a poco la moglie annegò in mare. La villa passò così al tedesco Otto Grunback, che morì d'infarto mentre soggiornava nella villa. Simil sorte toccò all'industriale farmaceutico Maurice-Yves Sandoz che morì suicida in un manicomio in Svizzera; il suo successivo proprietario, un industriale tedesco dell'acciaio, il barone Paul Karl Langheim, fu trascinato al lastrico dagli efebi e dalle feste, dei quali di solito amava circondarsi. Infine, l'isola è appartenuta a Gianni Agnelli che subì la morte di molti familiari; passò poi a Paul Getty che fu ricattato dallo stesso nipote e, successivamente, a Gianpasquale Grappone, che rimase coinvolto nel fallimento della sua società di assicurazioni "Colombo" nel 1978.
Messa all'asta, l'isola è diventata proprietà della Regione Campania.
Nel 1996 l'intera proprietà della Regione fu affidata all'associazione “Marevivo” che si era proposta di realizzare un Museo per la valorizzazione delle risorse marine. Tale progetto non fu mai realizzato e nel 2009 la Regione ha affidato la proprietà alla Soprintendenza Archeologica (Ente gestore del Parco Sommerso di Gaiola) che nella dependance terrestre della Villa sull'Isola ha realizzato in collaborazione con il Centro Studi Interdisciplinari Gaiola onlus, un Centro operativo per la Ricerca e Divulgazione scientifica del patrimonio naturalistico-archeologico del Parco.
Oggi le Isole si trovano al centro della Zona di Riserva Integrale dell'Area Marina Protetta, e stanno andando incontro ad un graduale e naturale processo di rinaturalizzazione e ripopolamento biologico che sta interessando l'intera area marina e terrestre.